venerdì 11 aprile 2014

11 Aprile 2014 Sciopero generale, il nostro volantino distribuito alla manifestazione

















Il diritto al  lavoro, alla salute e alla sopravvivenza
è questione di democrazia e di libertà




25.000 - 28.000 – 30.00 Sono le cifre che rappresentano la crescente disoccupazione in provincia di Savona nel volgere degli ultimi anni.

Il tessuto economico e industriale savonese ha intrapreso il percorso senza ritorno della deindustrializzazione e della desertificazione industriale generale alcuni anni fa,fenomeno colpevolmente incanalato nell'ottica di crisi di comparto che ha portato alla parcellizazione delle vertenze,mai affrontate in modo collettivo e strategico.

Si sono così consumate e sottovalutate altrettante crisi e chiusure aziendali di volta in volta attribuite ai costi energetici, alla obsolescenza delle produzioni, alla mancanza di mercati,alla globalizzazione in atto.

La produzione di energia a basso costo è stata più volte prospettata come una possibile risposta alla crisi come incentivo all'insediamento di nuove imprese.

La vicenda Tirreno Power, il massacro sociale insito nello spezzatino Piaggio,la vicenda Bombardier, si aggiungono alle altre innumerevoli chiusure ormai dimenticate, dimostrando ancora una volta che la crisi è generale,che non esiste un comparto economico e industriale stabile. La piccola impresa, l'indotto, il commercio soffrono di riflesso la condizione di impoverimento generale che pone la provincia di Savona a livelli di disoccupazione che superano il 25% della popolazione attiva.

L'Unione Dei Senza Lavoro Savona evidenziando il grave ritardo con il quale viene indetta questa giornata di mobilitazione provinciale, solidarizza con tutti i lavoratori che difendono il proprio posto di lavoro e ribadisce che

  • Il diritto al lavoro e alla salute, non sono merce di scambio da spendere sul mercato del ricatto occupazionale
  • La contrazione dei diritti collettivi e sul lavoro non sono una via di uscita all'attuale situazione ma al contrario la incancreniscono.
  • La precarizzazione del lavoro, la flessibilità dei contratti aumentano le diseguaglianze sociali e lo sfruttamento ma non costituiscono una speranza di ricollocazione per nessuno.

Nessun commento:

Posta un commento