Il Megafono dei Vostri contributi




























3 Contributi Da Mimmo Lombezzi




Per chi volesse fare domanda alla Toshiba , l'indirizzo cui mandare il curriculum e' il seguente: TOSHIBA T&D EUROPE VIA DE MARINI 1 W.T.C. 9°Piano 16149 GENOVA
indirizzi e-mail 
smartenergy@atd-toshiba.eu 
info@atd-toshiba.eu





Cuneo Fiscale : Di Mimmo Lombezzi



Le Tasse : Di Mimmo Lombezzi





Funerali di Stato : Di Mimmo Lombezzi


Epitaffio : Di Mimmo Lombezzi



Decadenza : Di Mimmo Lombezzi





Un nuovo contributo di Mimmo Lombezzi











Imu e Service Tax viste da Mimmo Lombezzi



Franceschini e cose di sinistra di Mimmo Lombezzi




Sconto di 200 Milioni ai Boss del gioco d'azzardo



Cetrioli e Vino di Mimmo Lombezzi





Un Nuovo contributo di Mimmo Lombezzi



Imu e Service Tax : Il Commento di Mommi Lombezzi




Un nuovo contribuo di Mimmo Lombezzi



Il Nostro Intervento alla Festa di Liberazione 

Vedi video



Settimana di Carenza

Settimana di carenza, questo il termine tecnico con il quale INPS definisce la prima settimana di mobilità assegnata ai lavoratori interessati da questo provvedimento.

Una settimana nella quale i lavoratori sono messi in un ulteriore stato di ibernazione, una settimana che sparisce dalla vita lavorativa ed effettiva dei lavoratori già penalizzati da questo provvedimento.

Una ulteriore settimana che non esiste né dal punto di vista remunerativo né previdenziale.

Una settimana che sparisce dal calendario della vita di milioni di persone.

Se una volta questa settimana poteva essere necessaria per espletare le pratiche necessarie, oggi ai tempi di internet e della comunicazione che viaggia alla velocità dei nanosecondi, tutto ciò appare decisamente incomprensibile. Senza contare che in moltissime situazioni, il passaggio dalla cassa integrazione (straordinaria o in deroga) alla mobilità è ampiamente previsto e gestito.

Una settimana che non sarà mai recuperata né monetariamente né previdenzialmente a meno di un 'riscatto' previdenziale da parte dei singoli interessati che deve essere effettuato entro il periodo di sei mesi dalla data del licenziamento.

Tutto ciò appare sempre più come un ulteriore accanimento verso quelle persone che vivono questa situazione, che come noto è del tutto privilegiata,dato il lauto trattamento riservato!

Una delle tante 'sorprese' che scoprono solo i fortunati che possono confrontarsi con queste aberrazioni.

Nessuno ne parla, nessuno informa, ma quanti soldi fa risparmiare questa aberrante normativa ?

Qualcuno vuole risponderci ?



Da Mimmo Lombezzi 










Il contributo di Mimmo Lombezzi











“Uno scandalo in atto”
pervenuto da alcuni ex lavoratori Ferrania Technologies
Il primo giugno u.s., circa duecento lavoratori dipendenti di Ferrania Technologies S.p.A. sono stati licenziati.

Stanno vivendo, loro malgrado, una situazione drammatica come altre migliaia di lavoratori su tutto il territorio Nazionale.

Nel caso Ferrania vale la pena rimarcare come la situazione di “non lavoro” si sia protratta a partire dalla fine del 2003.

Poiché nel 2009 la Regione Liguria ha conferito al piano di rilancio di Ferrania una ingente somma di denaro, pari a quindici milioni di euro che, in termini occupazionali, non hanno prodotto nulla di evidente, può essere utile riportare, cronologicamente, i fatti salienti della vicenda così come alcuni lavoratori ne hanno diretta conoscenza.

Il Presidente Burlando, in data 30 marzo del 2010, incontrava i dipendenti di Ferrania Technologies S.p.A. riuniti in assemblea e nel corso del suo intervento, pronunciava una frase di siffatto tenore:” …siamo intervenuti sul piano di rilancio del sito di Ferrania con un massiccio investimento di quindici milioni di euro di cui dodici milioni e seicentomila già pagati”.

Successivamente a tale data e sino all’apertura della procedura di mobilità del settembre 2012, conclusasi con un accordo che dal primo giugno 2013 prevedeva il licenziamento di circa duecento dipendenti, i lavoratori, compreso che l’investimento regionale in termini occupazionali non produceva apprezzabili risultati, hanno più volte richiesto chiarimenti e delucidazioni alle Organizzazioni Sindacali di riferimento senza tuttavia ricevere alcun significativo riscontro.

Dai Responsabili Sindacali a livello provinciale hanno potuto udire frasi del tenore: “senza quei soldi non avreste ottenuto tutta la cassa integrazione che vi è stata riconosciuta”.

L’11 ottobre 2012 presso la sede della Regione Liguria, l’Imprenditore annunciava di voler abbandonare le proprie attività a Ferrania per investire nel settore marittimo la cifra di seicentottanta milioni di euro.

Preso atto delle dichiarazioni della Proprietà, le Organizzazioni Sindacali, rimarcavano che, in ogni caso, si sarebbe dovuto salvaguardare l’investimento pubblico di quindici milioni di euro.

La Regione Liguria ribatteva, attraverso le parole di un proprio assessore “…abbiamo comprato, sapendo che non avremmo comprato nulla, perché agli Investitori erano stati promessi degli sgravi fiscali che non sono stati concessi ed una centrale che poi non è stata realizzata”.

Ancora nel contesto degli incontri previsti dalla procedura di mobilità, in data 26 novembre 2012 presso la sede dell’Unione Industriali di Savona, la problematica dell’infruttuoso investimento pubblico emergeva ancora e, la Regione Liguria, tramite le parole di un proprio assessore così riferiva:“…ci faremo restituire quanto dovuto e voi, Sindacati, non potete tirare in ballo ora la questione dell’investimento perché a suo tempo mi telefonavate tutti i giorni per farlo erogare”.

Nel Febbraio scorso i lavoratori, riunitisi spontaneamente davanti allo Stabilimento, poiché non venivano erogate le mensilità di cassa integrazione in deroga previste dall’accordo del novembre 2012, chiedevano all’Azienda, anche e soprattutto, a fronte dell’investimento improduttivo di quindici milioni di euro di anticipare i pagamenti spettanti di CIG in deroga per il periodo gennaio-maggio 2013.

Lo stesso giorno, l’Azienda incontrava i rappresentanti dei lavoratori e rispondeva così come riferito: “ anche se volessimo farlo non lo potremmo fare perché la Regione Liguria ha acquistato a Ferrania, con regolari contratti di compravendita, dodici milioni e cinquecentomila euro di beni immobili”.

I passaggi, cronologicamente riportati, privi di alcun commento soggettivo, riferiscono a fatti storici che possono essere eventualmente confermati nelle opportune sedi di approfondimento giurisdizionale tenendo conto che, una iniziativa di specie è già stata effettuata mediante esposto alla Procura della Repubblica, la quale, però, continua ad essere silente.

In una situazione siffatta, se le istituzioni vogliono portare i lavoratori ad una ancora maggiore disperazione di quella in cui già versano, non dovranno poi meravigliarsi dei modi di lotta che dovranno, inevitabilmente, essere attuati.


Nessun commento:

Posta un commento