3 Contributi Da Mimmo Lombezzi
Cuneo Fiscale : Di Mimmo Lombezzi
Le Tasse : Di Mimmo Lombezzi
Funerali di Stato : Di Mimmo Lombezzi
Epitaffio : Di Mimmo Lombezzi
Decadenza : Di Mimmo Lombezzi
Un nuovo contributo di Mimmo Lombezzi
Imu e Service Tax viste da Mimmo Lombezzi
Franceschini e cose di sinistra di Mimmo Lombezzi
Sconto di 200 Milioni ai Boss del gioco d'azzardo
Cetrioli e Vino di Mimmo Lombezzi
Un Nuovo contributo di Mimmo Lombezzi
Imu e Service Tax : Il Commento di Mommi Lombezzi
Un nuovo contribuo di Mimmo Lombezzi
Il Nostro Intervento alla Festa di Liberazione
Vedi video
Settimana di Carenza
Settimana
di carenza, questo il termine tecnico con il quale INPS definisce la
prima settimana di mobilità assegnata ai lavoratori interessati da
questo provvedimento.
Una
settimana nella quale i lavoratori sono messi in un ulteriore stato
di ibernazione, una settimana che sparisce dalla vita lavorativa ed
effettiva dei lavoratori già penalizzati da questo provvedimento.
Una
ulteriore settimana che non esiste né dal punto di vista
remunerativo né previdenziale.
Una
settimana che sparisce dal calendario della vita di milioni di
persone.
Se
una volta questa settimana poteva essere necessaria per espletare le
pratiche necessarie, oggi ai tempi di internet e della comunicazione
che viaggia alla velocità dei nanosecondi, tutto ciò appare
decisamente incomprensibile. Senza contare che in moltissime
situazioni, il passaggio dalla cassa integrazione (straordinaria o in
deroga) alla mobilità è ampiamente previsto e gestito.
Una
settimana che non sarà mai recuperata né monetariamente né
previdenzialmente a meno di un 'riscatto' previdenziale da parte dei
singoli interessati che deve essere effettuato entro
il periodo di sei mesi dalla data del licenziamento.
Tutto
ciò appare sempre più come un ulteriore accanimento verso quelle
persone che vivono questa situazione, che come noto è del tutto
privilegiata,dato il lauto trattamento riservato!
Una
delle tante 'sorprese' che scoprono solo i fortunati che possono
confrontarsi con queste aberrazioni.
Nessuno
ne parla, nessuno informa, ma quanti soldi fa risparmiare questa
aberrante normativa ?
Qualcuno
vuole risponderci ?
Da Mimmo Lombezzi
Il contributo di Mimmo Lombezzi
“Uno scandalo in atto”
pervenuto da alcuni ex lavoratori Ferrania Technologies
Il primo giugno u.s., circa
duecento lavoratori dipendenti di Ferrania Technologies S.p.A. sono stati
licenziati.
Stanno vivendo, loro malgrado,
una situazione drammatica come altre migliaia di lavoratori su tutto il
territorio Nazionale.
Nel caso Ferrania vale la pena
rimarcare come la situazione di “non lavoro” si sia protratta a partire dalla
fine del 2003.
Poiché nel 2009 la Regione
Liguria ha conferito al piano di rilancio di Ferrania una ingente somma di
denaro, pari a quindici milioni di euro che, in termini occupazionali, non
hanno prodotto nulla di evidente, può essere utile riportare, cronologicamente,
i fatti salienti della vicenda così come alcuni lavoratori ne hanno diretta
conoscenza.
Il Presidente Burlando, in data
30 marzo del 2010, incontrava i dipendenti di Ferrania Technologies S.p.A.
riuniti in assemblea e nel corso del suo intervento, pronunciava una frase di
siffatto tenore:” …siamo intervenuti sul piano di rilancio del sito di Ferrania
con un massiccio investimento di quindici milioni di euro di cui dodici milioni
e seicentomila già pagati”.
Successivamente a tale data e
sino all’apertura della procedura di mobilità del settembre 2012, conclusasi
con un accordo che dal primo giugno 2013 prevedeva il licenziamento di circa
duecento dipendenti, i lavoratori, compreso che l’investimento regionale in
termini occupazionali non produceva apprezzabili risultati, hanno più volte
richiesto chiarimenti e delucidazioni alle Organizzazioni Sindacali di
riferimento senza tuttavia ricevere alcun significativo riscontro.
Dai Responsabili Sindacali a
livello provinciale hanno potuto udire frasi del tenore: “senza quei soldi non
avreste ottenuto tutta la cassa integrazione che vi è stata riconosciuta”.
L’11 ottobre 2012 presso
la sede della Regione Liguria, l’Imprenditore annunciava di voler abbandonare
le proprie attività a Ferrania per investire nel settore marittimo la cifra di
seicentottanta milioni di euro.
Preso atto delle
dichiarazioni della Proprietà, le Organizzazioni Sindacali, rimarcavano che, in
ogni caso, si sarebbe dovuto salvaguardare l’investimento pubblico di quindici
milioni di euro.
La Regione Liguria
ribatteva, attraverso le parole di un proprio assessore “…abbiamo comprato,
sapendo che non avremmo comprato nulla, perché agli Investitori erano stati
promessi degli sgravi fiscali che non sono stati concessi ed una centrale che
poi non è stata realizzata”.
Ancora nel contesto
degli incontri previsti dalla procedura di mobilità, in data 26 novembre 2012
presso la sede dell’Unione Industriali di Savona, la problematica
dell’infruttuoso investimento pubblico emergeva ancora e, la Regione Liguria,
tramite le parole di un proprio assessore così riferiva:“…ci faremo restituire
quanto dovuto e voi, Sindacati, non potete tirare in ballo ora la questione
dell’investimento perché a suo tempo mi telefonavate tutti i giorni per farlo
erogare”.
Nel Febbraio scorso i
lavoratori, riunitisi spontaneamente davanti allo Stabilimento, poiché non
venivano erogate le mensilità di cassa integrazione in deroga previste
dall’accordo del novembre 2012, chiedevano all’Azienda, anche e soprattutto, a
fronte dell’investimento improduttivo di quindici milioni di euro di anticipare
i pagamenti spettanti di CIG in deroga per il periodo gennaio-maggio 2013.
Lo stesso giorno, l’Azienda
incontrava i rappresentanti dei lavoratori e rispondeva così come riferito: “
anche se volessimo farlo non lo potremmo fare perché la Regione Liguria ha
acquistato a Ferrania, con regolari contratti di compravendita, dodici milioni
e cinquecentomila euro di beni immobili”.
I passaggi, cronologicamente
riportati, privi di alcun commento soggettivo, riferiscono a fatti storici che
possono essere eventualmente confermati nelle opportune sedi di approfondimento
giurisdizionale tenendo conto che, una
iniziativa di specie è già stata effettuata mediante esposto alla Procura della
Repubblica, la quale, però, continua ad essere silente.
In una
situazione siffatta, se le istituzioni vogliono portare i lavoratori ad una
ancora maggiore disperazione di quella in cui già versano, non dovranno poi
meravigliarsi dei modi di lotta che dovranno, inevitabilmente, essere attuati.
Nessun commento:
Posta un commento