martedì 24 dicembre 2013

La Rassegna Stampa Della Crisi : Martedì 24 Dicembre

FAC,Ferrania Film, Aree Piaggio, Reefer, Officine Vadesi, Teknoservice, Commercio a Vado, Cassa in Deroga, Studenti a Scuola il primo giorno di vacanza,La Manovra Finanziaria
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Con i migliori auguri di Buone Feste, 
per quanto possibile!!!

lunedì 23 dicembre 2013

EMERGENZA LAVORO. Testo del volantino distribuito il 23 Dicembre ad Albisola



EMERGENZA LAVORO
Dopo averci tolto il lavoro ora ci tolgono anche gli ammortizzatori sociali che spesso, nonostante siano stati autorizzati, non vengono coperti da un adeguato finanziamento.
E noi, con cosa diamo da mangiare ai nostri figli?
Ci sono soldi per aerei e portaerei, guerre in ogni parte del mondo, partiti ed auto blu, pensioni d'oro e parate militari, salvataggi di banche e finanziarie truffatrici, multe da
pagare all'Unione europea per inadempienze di ogni sorta.
Ma per il lavoro e per i lavoratori i soldi non ci sono più.
In provincia di Savona siamo più di 28.000 in cerca di occupazione.
La pensione è sempre più lontana e ridotta negli importi.
La pressione fiscale aumenta e per rispettare le politiche di pareggio dei bilanci tagliano tutti i servizi pubblici.
Che prospettive hanno gli ex lavoratori della Fac, della Ferrania, dell'OCV, dell'Isoltermica, Della Saint-Gobain, della Fruttital, della Reefer e delle decine di imprese in crisi facenti parte di una lista che ogni giorni si allunga?
Che prospettive hanno i giovani che escono dalle scuole e tutti i precari che lavorano un giorno si e tre no?
Politici e sindacalisti di mestiere, dopo averci tenuti divisi a combattere una battaglia che era impossibile vincere con le nostre singole forze, ci trascinano da un incontro
all’altro senza obiettivi e sempre più scoraggiati.
Noi abbiamo deciso di dire basta e ci stiamo autorganizzando per rivendicare il lavoro come un diritto, per il quale vogliamo siano dirottate tutte le risorse disponibili.
IL LAVORO DEVE ESSERE L’EMERGENZA PRIORITARIA!
Abbiamo pertanto deciso di essere al fianco di tutti coloro che, come voi oggi, lottano per il mantenimento del proprio posto di lavoro, non per mera solidarietà ma perché siamo
CONSAPEVOLI CHE SOLO UNITI SI PUÒ VINCERE!

domenica 22 dicembre 2013

La Rassegna Stampa Della Crisi : Domenica 22 Dicembre

FAC,Teknoservice, CIG : quota 1 miliardo di ore, Bombardier, Regione Liguria : Indennità Emotiva, Ferrania Solis, Studenti : Sciopero al contrario, Disoccupati in Cooperativa per uliveti, Ospedale di Cairo, Varazze accorpati uffici
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Indennità di Emotività


sabato 21 dicembre 2013

Da FAC Patrimonio Albisolese


A TUTTA LA POPOLAZIONE ALBISOLESE E NON CHIEDIAMO,CON TUTTO IL CUORE, DI UNIRSI A NOI.

 IL 31 GENNAIO 2014 SAREMO TUTTI LICENZIATI, 130 PERSONE A SPASSO, INTERE FAMIGLIE SENZA UN LAVORO, NEGLI ULTIMI MESI MOLTI NEGOZI HANNO CHIUSO IN ALBISOLA, APPENA FINIRANNO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, TUTTI, PURTROPPO RISENTIRETE ULTERIORMENTE DELLA MANCANZA DI LIQUIDITA' CIRCOLANTE. LA FAC E' UNA FABBRICA STORICA DELLA NOSTRA CITTA', 2 ANNI FA' QUANDO E' STATA CHIUSA PER UNA GESTIONE EVIDENTEMENTE LACUNOSA, AVEVA ANCORA MOLTISSIMI ORDINI A PORTAFOGLIO. E' STATA CHIUSA UN' AZIENDA CHE AVEVA DEL LAVORO, NON UNA FABBRICA DECOTTA.

Appuntamento il giorno lunedi 23 Dicembre ore 9,45  lo stabilimento FAC. GRAZIE GRAZIE GRAZIE ANTICIPATAMENTE.

La Rassegna Stampa Della Crisi : Sabato 21 Dicembre

Autogrill San Cristoforo, Chirurgia Protesica, Albenga : Ortopedia Privata, IAL, Fotovoltaico, Addizionale IRPEF, TASI

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La Rassegna Stampa Della Crisi : Venerdì 20 Dicembre

I numeri della crisi, Piaggio, Sanità Ligure, Treni, Università

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giovedì 19 dicembre 2013

Il diritto al lavoro e alla sopravvivenza è questione di democrazia e di libertà



Il diritto al  lavoro e alla sopravvivenza è questione di democrazia e di libertà
 (testo del volantino con il quale saremo al presidio Antifascista di Venerdì 20 Dicembre in Piazza del Popolo organizzato dal Comitato Antifascista di Savona)

La storia Italiana ed Europea dimostra chiaramente che il disagio sociale è sempre stato terreno fertile per veicolare svolte totalitarie ademocratiche.

Da alcuni anni in Italia, come in Europa, milioni di persone sono respinte nel baratro della povertà,della mancanza di prospettive, della precarietà,della disoccupazione di massa e della disperazione.

Ciò è stato realizzato in nome e per conto di leggi economiche e finanziarie che hanno demolito il patto sociale che aveva retto i rapporti economico-sociali del secolo scorso.

Questo è avvenuto anche in Italia grazie alle sciagurate politiche sul lavoro, grazie alla riforma Fornero, alla precarizzazione di massa , alla contrazione dei diritti collettivi, cui sono seguiti l’inserimento in costituzione del pareggio di bilancio, l’accettazione supina del concetto di spending review, della schiavizzazione del lavoro,del ricatto occupazionale.

Queste politiche hanno prodotto circa 30.000 disoccupati nella provincia di Savona e circa otto milioni in tutta Italia. Nell’attuale scenario di disgregazione sociale ogni giorno le tasse locali cambiano nome e aumentano negli importi.

Nei giorni scorsi, che lo si voglia ammettere o no, nelle piazze italiane è andato in scena il disagio sociale prodotto da queste politiche, disagio che è stato intercettato e orchestrato anche da frange estremistiche della destra organizzata.

Una reale inversione di rotta nelle politiche economiche e sociali di questo paese è l’unica risposta concreta alle temute e pericolose derive totalitarie e fascistoidi, che hanno tentato di porsi a capo del malessere sociale che da tempo covava sotto la cenere.
Ridare potere d'acquisto a lavoratori e pensionati, garantire la sopravvivenza e il diritto ad un  lavoro dignitoso è questione di democrazia e di libertà.

La vertenza per il lavoro non è più rimandabile

Un paese che sceglie di sacrificare le proprie risorse, le proprie intelligenze, i giovani, il proprio patrimonio tecnico e culturale alla speculazione bancaria, finanziaria ed economica, che sperpera risorse pubbliche negli armamenti e in opere faraoniche inutili,  un paese che nega un futuro ai propri cittadini apre inesorabilmente le porte a quelle pericolose derive totalitarie alle quali tutti oggi si dicono contrari.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
VOGLIAMO LAVORO E LO VOGLIAMO SUBITO

La Rassegna Stampa della crisi : Giovedì 19 Dicembre

Reefer, Piaggio, Amianto, Ingegneria finanziaria, Liguria anziana : lavora 1 su 3 
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mercoledì 18 dicembre 2013

martedì 17 dicembre 2013

La Rassegna Stampa Della Crisi : Martedì 17 Dicembre

Cartiera Murialdo, Borse di stdio, ex Solimano, Piaggio, Sciopero TPL, Studenti di Medicina, Trasporto Ferroviario e Pendolari

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sabato 14 dicembre 2013

Forconi o presunti tali : contraddizioni e composizione viste da dentro.

Partiamo dall'articolo apparso sul Blog del Collettivo LA SCILORIA Rho che si può leggere a questo 
Abbiamo riportato questo articolo per sottolineare come ciò che noi abbiamo fatto nelle giornate di Martedì 10 Dicembre, a seguito dell'incontro in Provincia, non senza un acceso confronto, sia una posizione ed un comportamento che hanno seguito anche altri collettivi in questi giorni.
Anche noi come altri abbiamo deciso di “sporcarci le mani” e abbiamo “immerso le mani nella merda” già Martedì 10 Dicembre.
Abbiamo addirittura fatto volantinaggio, perchè le condizioni Savonesi non erano né quelle di Torino ,di Milano o di Ventimiglia.
Nella mattinata di Giovedì 12 dicembre, siamo tornati a titolo personale, senza striscione e senza volantini; ma siamo andati a sentire e a parlare con quei giovani che erano presenti e parlavano al microfono.
Alcuni di noi hanno parlato, sempre a titolo personale, dal quel palco improvvisato, esponendo le cause, le ragioni per le quali molti si trovano nelle nostre condizioni di disoccupazione,indicando anche obiettivi e strategie di lotta (legge Fornero,precarietà,mancanza di prospettive), parlando anche di resistenza, antifascismo e libertà di manifestare le proprie opinioni e di saper riconoscere i nemici.Tutto ciò avveniva anche suscitando applausi e consensi da parte dei presenti.
Piazza difficilissima, che rispecchia i tempi di oggi. Esserci è stato un atto di coraggio.Prendere la parola ancora di più, nel tentativo di non abbandonare la piazza alle regie occulte.
Un atto di coraggio e di acume politico che non riscontra eguali nello scenario savonese, neppure da parte di quelle associazioni o partiti che hanno dato vita in questi giorni ad un cartello che non è mai andato oltre la condanna e l'etichettatura dal balcone di ciò che stava accadendo nella piazza.
Le impressioni che abbiamo avuto collimano in pieno con quelle del collettivo di Rho,tanti i giovani e sicuramente non tutti fascisti.
Giovedì mattina nostri compagni hanno impartito una grande lezione di politica , di sindacalismo e di movimento operaio e di antifascismo.
Grazie a quei compagni che questa lezione ce la hanno declinata.

La Rassegna Stampa Della Crisi : Sabato 14 Dicembre

Cartiera Murialdo,Fac,Tavolo Ministeriale Savona, Esodati, Piaggio, Tredicesime, Tirreno Power : La Regione chiede i danni ai comitati no-centrale
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mercoledì 11 dicembre 2013

Savona, in Provincia oltre 30mila persone disoccupate o in mobilità

Rispetto all’ottobre 2012 l’aumento è stato di 4.363 unità, pari al 18%

Da savonanews

Sfiora complessivamente quota 30 mila la somma degli iscritti ai Centri per l’impiego e delle persone in mobilità in provincia di Savona. Si tratta di un nuovo record della disoccupazione, toccato a fine ottobre secondo i dati elaborati dall’Osservatorio provinciale sul Mercato del Lavoro. Le iscrizioni nei Centri di Savona, Albenga e Carcare sono salite a 28.185, di cui 15.288 donne e 12.897 uomini. Rispetto all’ottobre 2012 l’aumento è stato di 4.363 unità, pari al 18%. La sensibile crescita tra settembre e ottobre 2013 è da imputare alle nuove iscrizioni causate dalla conclusione dei contratti stagionali legati soprattutto al turismo e al commercio. Il flusso dei nuovi disoccupati in ottobre (1.860 unità) è tuttavia sensibilmente superiore a quanto si era registrato nel mese di ottobre degli anni precedenti: 1.497 unità nel 2010, 1.570 nel 2011, 1.750 nel 2012.
Suddivisi per stato occupazionale, i disoccupati propriamente detti sono 20.463, gli inoccupati 5.530, gli occupati precari 1.351, gli occupati in cerca di altra occupazione 596, i sottoccupati 245. Gli iscritti alle liste di mobilità sono diminuiti tra l’ottobre 2012 e 2013 di 320 unità, da 2.066 a 1.746, ma si tratta di un calo dovuto non a riassorbimento nel mercato del lavoro, ma alla scadenza temporale dell’iscrizione alle liste.
Il numero dei contratti di lavoro dipendente in essere, nella provincia di Savona, a fine ottobre 2013 è pari a 58.832, con una diminuzione di 980 unità rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Unico dato in forte e positiva controtendenza è quello relativo alla cassa integrazione. Nel mese di ottobre l’Inps provinciale ha autorizzato 200.540 ore complessive, tra cassa ordinaria, straordinaria e in deroga. Nell’ottobre 2012 le ore autorizzate viaggiavano a quota 650 mila, di cui circa 420 mila relative alla sola cassa straordinaria

martedì 10 dicembre 2013

L'ARROGANZA DEL POTERE SI MANIFESTA QUOTIDIANAMENTE



Martedì 10 Dicembre alle ore 11 ,nella sede della Provincia di Savona si è riunito il Tavolo Tecnico per il Lavoro, di cui fanno parte amministratori locali come espressione delle forze politiche, sindacati e rappresentanti dell'economia locale.
Noi disoccupati che da tempo abbiamo cominciato ad auto-organizzarci, poiché abbiamo perso la fiducia in questi soggetti visto che tra tutti non sono stati capaci di impedire lo stillicidio di chiusure di fabbriche e di perdite di posti di lavoro fino a portarci ad essere più di 28.000 solo nella nostra provincia, non siamo stati accettati al tavolo.

PARLANO DI NOI, DEI NOSTRI PROBLEMI, MA AL TAVOLO NON CI VOGLIONO!

Noi riteniamo che questo atteggiamento sia inaccettabile e che debba cessare.

In questi giorni migliaia di cittadini, studenti, lavoratori, pensionati, disoccupati, piccoli commercianti ed artigiani stanno manifestando per le strade contro questa classe dirigente che è sempre più lontana dalle nostre esigenze, dai nostri problemi, da qualsiasi proposta concreta di via di uscita da una crisi i cui costi sono diventati insostenibili.

La spontaneità della partecipazione della maggior parte di essi e la condivisione di molti degli obiettivi che esprimono negli interventi, urlati con rabbia ai microfoni di improvvisati service o nei dibattiti tra la gente che bloccano, ci portano a pensare che ci troviamo di fronte alla stessa controparte.

A fronte di questo alcuni aspetti delle manifestazioni di questi giorni ci preoccupano molto, dai prolungati blocchi stradali che penalizzano altri ignari cittadini, anche loro già vessati quotidianamente e che non sono certamente responsabili di questa situazione, alla indeterminazione di una protesta che non fa comprendere chiaramente quale prospettiva si dia alla lotta,.

Ciononostante cogliamo l'occasione per rivolgerci a chi oggi è in piazza per denunciare che anche noi disoccupati siamo impegnati in una battaglia comune, contro un governo che favorisce banche e speculatori facendo pagare ai più deboli un prezzo inaccettabile, contro una classe politica che non ci rappresenta più, contro un sistema di alleanze, anche a livello locale, teso a perpetuare indefinitamente i suoi privilegi.

I disoccupati savonesi che si riconoscono nell'Unione dei Senza Lavoro invitano la popolazione oggi in piazza a sostenere la loro vertenza anche quando la protesta sarà finita, perchè la lotta è un mezzo, ma l'obiettivo deve essere una inversione di rotta che, ridando potere d'acquisto a lavoratori e pensionati getti le basi per una ripresa dell'economia.

Nel frattempo ricordiamo a tutti che la vertenza per il lavoro non può avere tempi lunghi, perchè senza lavoro non potremo mantenere le nostre famiglie:

VOGLIAMO LAVORO E LO VOGLIAMO SUBITO




lunedì 9 dicembre 2013

La Rassegna stampa della crisi : Lunedì 9 Dicembre

Ferrania Solis, Camalli, Richieste alloggi Arte, Forconi, Liguria : Troppi ricoveri ed esami, Nuovi orari FS, Stretta creditizia, Usura etassi illegittimi : enti locali e derivati.

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domenica 8 dicembre 2013

La Rassegna Stampa della Crisi : Domenica 8 Dicembre

Funerale della Cartiera di Murualdo, Centrale del latte di Savona, Rodriquez, Forconi, Vendita Immobili della Regione Liguria.

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La Rassegna Stampa Della Crisi : Sabato 7 Dicembre

Cartiera Bormida : Cala Il Sipario, Centrale del latte di Savona, Ferrania : Provocazione di Briano, Italiana Coke, Piaggio, Reffer, Fruttital, Schialpi e infelici, Rapporto Censis

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sabato 7 dicembre 2013

Cartiera Bormida di Murialdo Sabato 7 Dicembre : Il Nostro Intervento





Siamo qui oggi, come collettivo, a stigmatizzare anche in modo colorito, la chiusura definitiva di un altro sito industriale della provincia di Savona.Sito che ha caratterizzato l'economia del comune di Murialdo,della provincia di Savona, che ha rappresentato uno sbocco occupazionale per molti lavoratori.

Si conclude così un'altra vertenza ,che come altre, Ferrania Technologies,fac,OCV,Cartiera di Varazze, e altre che sarebbe troppo lungo elencare, hanno generato e generano continuamente espulsioni,licenziamenti collettivi e disoccupati, senza che si attivino politiche adeguate sul fronte della riconversione industriale e del riassorbimento lavorativo degli addetti.

La mancanza totale di interventi in questa ottica e l'accettazione della disoccupazione come 'sfrido' o 'prodotto di scarto' della gestione economica attuale,precipita più 28.000 savonesi, e più di sei milioni di persone in Italia, nel baratro del non lavoro, della precarietà, dello sfruttamento e della povertà.

Questo è il risultato e la concretizzazione delle politiche sul lavoro che sono state portate avanti in questi anni,delle quali noi subiamo le conseguenze.

Noi siamo qui oggi a celebrare un altro fallimento delle politiche e delle strategie entro le quali si sono consumate tutte le crisi industriali di questi anni. I vari accordi di programma, i vari piani per il rilancio di questa o quella fabbrica sono tragicamente e inesorabilmente falliti; producendo uno scenario nel quale imprese e imprenditori d’assalto fanno scempio del tessuto economico, industriale e sociale del territorio attingendo a piene mani anche a denari e aiuti pubblici,  abbandonando migliaia di persone al loro destino di esuberi o ‘di rifiuti’ della società.

Siamo qui a dire che la disoccupazione non è una piaga inevitabile; ma una conseguenza delle politiche economiche finalizzate a garantire il profitto di pochi.

Queste politiche hanno assunto i toni della devastazione , della persecuzione sociale ed economica con il pacco Fornero ed i provvedimenti confezionati dal cosiddetto governo tecnico sostenuto da PDL-PD-UDC ai quali si sono silentemente adeguate le parti sociali e sindacali confederali assicurando la pace sociale che ha permesso di approvarle senza colpo ferire.

La devastazione in termini occupazionali e strategici dei provvedimenti licenziati da questo esecutivo non ha paragoni. La riforma Maroni,sulla quale si concretizzò una ben più elevata opposizione sociale, risulta oggi poca cosa rispetto a quella sfornata dall'esecutivo Monti-Napolitano.

Oggi noi siamo qui anche a rappresentare e a denunciare pubblicamente lo scempio prodotto da questi provvedimenti , e chiediamo a chi ha responsabilità di governo a qualsiasi livello, se abbia chiaro cosa voglia dire essere precario,disoccupato, essere condannato alla povertà a vita senza alcuna possibilità occupazionale.

Se abbia chiaro cosa voglia dire essere oggi un lavoratore vaucerato, il cosiddetto prestatore d'opera a chiamata,o  essere titolare di contratti di collaborazioni occasionali accessorie. Stiamo parlando di contratti a  10 € ora con ritenute del 25% ,comprensivo dei contributi per la gestione separata Inps (13%), della copertura assicurativa Inail (7%) e di una quota di spese del servizio (5%).pari ad un netto di euro 7,50. I percettori di ammortizzatori sociali ,mediante questi tipi di contratto, non possono superare l'importo totale di 3.000 euro l'anno. Se abbia presente come si possa sentire un lavoratore che va in tabaccheria a riscuotere il proprio salario da fame, come un gratta e vinci,come una lotteria. Se abbia presente l'umiliazione alla quale siamo sottoposti, quarantenni, cinquantenni,sessantenni,giovani, che di questi contratti hanno bisogno. Se abbia presente i risvolti previdenziali che queste tipologie di contratto hanno insiti. Questi contratti di caporalato e sfruttamento schiavizzato delle persone aprono una partita previdenziale in gestione separata, che si potrà ricongiungere con le posizioni da lavoratore dipendente solo a 67 anni. Se si ha presente cosa significhi il superamento della mobilità e l'entrata a regime dell'ASPI. Che dimezza i già insufficienti livelli monetari della mobilità e ne dimezza la durata.

Se si ha presente cosa significhi non percepire un centesimo per 5 mesi,o subire l'ulteriore umiliazione di percepire la cassa integrazione per sorteggio come è avvenuto per gli addetti di questa cartiera. Tutto ciò accade mentre imposte e tasse locali,oltre a cambiare nome tutti i giorni per spargere cortine fumogene,continuano ad aumentare.

Altresì chiediamo come si possa pensare di continuare con una sequenza paurosa di chiusure di siti produttivi , di espulsioni dal mondo del lavoro, di licenziamenti collettivi che pongono la nostra provincia ad una percentuale del 25%.In fondo alle già tragiche statistiche della disoccupazione Italiana. Come si può continuare ad asserire che ci sarà crescita con un aumento della disoccupazione.Come si può continuare a inscenare finte crisi di governo,finte dimissioni,finte decadenze, usate come armi di distrazione di massa , con il fine di far passare l'aumento dell'iva e della pressione tributaria e il massacro sociale in atto?     

Come si può continuare nella logica della spendig-review che continua a privatizzare i servizi basilari quali scuola,sanità,trasporto pubblico,costringendo milioni di persone come noi a non curarsi.Come si può continuare a svendere e privatizzare il patrimonio pubblico a favore dei soliti noti generando continuamente esuberi e licenziamenti?

Noi una risposta a queste domande ce la siamo data, e siamo convinti che chi ha votato e sostenuto questi provvedimenti,così come chi a questi non si è opposto,non lo ha fatto per errore;ma lo ha fatto coscientemente,sapendo esattamente dove questi provvedimenti andavano a colpire.

Siamo anche qui per denunciare la completa mancanza di una strategia politica e sindacale che abbia come obiettivo la difesa dei posti di lavoro, la loro riconversione finalizzata al mantenimento occupazionale. Oggi si parte sempre con l'accettare come dogma il fatto che il lavoro non ci sia per tutti, che le crisi non possano che produrre contrazione occupazionale e precarizzazione.

Non c'è oggi in provincia una sola crisi industriale che non abbia prodotto esuberi e licenziamenti di massa.

Oggi non si possono più affrontare le crisi industriali a comparti stagni, oggi la desertificazione industriale che è sotto i nostri occhi è globale, e deve essere affrontata con strategie globali e collettive. Non c'è più un solo comparto industriale ed economico che stia tenendo. 

Riteniamo che il problema occupazionale debba essere affrontato in relazione alle fasce di età e sia necessario un poderoso intervento pubblico finalizzato a garantire uno sbocco occupazionale a migliaia di persone in stato di ‘non lavoro’.

Ci siamo dichiarati disponibili da subito a fornire le nostre prestazioni lavorative a tutti, anche a tutte le amministrazioni pubbliche che vorranno attivare con noi un percorso che abbia come obiettivo l’uscita da questa nostra condizione di ‘non lavoro’.

Lasciamo alla politica il compito di risponderci. Ma non accettiamo più che la politica risponda sempre con le stesse 'non risposte', con le solite favole,le solite narrazioni. Se il patto di stabilità è un vincolo, non lo abbiamo voluto noi, se la normativa non prevede alcune azioni quali dare risposte ai disoccupati,allora quella normativa la si deve cambiare questo è il compito della politica se la politica vuole darci delle risposte! Trincerarsi sempre dietro la risposta non si può perchè mancano i soldi,perchè è il patto di stabilità  che lo impedisce per noi non sono più risposte accettabili. I soldi li trovi la politica togliendoli a chi su questa crisi continua a lucrare.

Rivendichiamo un lavoro e una occupazione, vogliamo tornare ad essere lavoratori che onestamente vogliono vivere del proprio lavoro.

Un paese che sceglie di sacrificare le proprie risorse, le proprie intelligenze, i giovani, il proprio patrimonio tecnico e culturale alla speculazione bancaria, finanziaria ed economica, che sperpera risorse pubbliche negli armamenti e in opere faraoniche inutili,  è un paese che nega un futuro ai propri cittadini.

Non accettiamo che ci si dica che il lavoro non c’è, che occorre aspettare e attrarre investimenti diminuendo il costo del lavoro e le condizioni lavorative.Anche perchè la concretizzazione di queste politiche è nei fatti di Prato,come in quelli della Tyssen di Torino,nella continua umiliazione della parte viva del paese, che sono i lavoratori.

Serve una programmazione economica e strategica che risponda alle reali necessità collettive traguardando la piena occupazione.

Su questi temi interroghiamo continuamente le amministrazioni e la politica. Oggi noi aspettiamo da questi soggetti delle risposte. Chiediamo che ci si schieri e si dica apertamente da che parte si sta. Se dalla parte di chi coscientemente, scientificamente continua a raccontare che la causa dei nostri problemi sono i privilegi di cui i lavoratori hanno goduto, o se dalla parte di chi oggi viene escluso da qualsiasi tipo di reddito e condannato ad una 'non vita'.

Se si sta dalla parte del patto di stabilità che condanna, come nel recente caso della Sardegna alla devastazione del territorio,che si concretizza dopo la speculazione, o se dalla parte delle vittime di queste scelte.

Se si sta dalla parte dello schiavismo a chilometri zero,come dimostrano i tragici fatti di Prato,sui quali non si dice che queste realtà fanno parte della strategia economica e industriale perseguita in questi anni  basata esclusivamente sullo sfruttamento del lavoro,sulla demolizione del tessuto tecnico industriale e di prospettiva collettiva a vantaggio dei soliti noti.

Dopo che queste scelte di campo sono state fatte ad esse devono seguire delle azioni concrete riguardo un poderoso intervento pubblico sulle politiche attive del lavoro, della riconversione industriale e del riassorbimento lavorativo degli addetti,attuato anche con programmi di risanamento ambientale e territoriale, attingendo dall'enorme serbatoio dei disoccupati,dei precari, fornendo loro una speranza di vita.

Tutto ciò è compreso nella nostra piattaforma,in base alla quale misureremo chi sarà davvero dalla nostra parte.

Oggi siamo tutti ridotti in una schiavitù generalizzata e chi ha voluto , programmato e concretizzato tutto questo, oggi ha anche l'impudenza di dichiarasi sconcertato da quanto successo a Prato e si dichiara solidale con le vittime.

Schiavi fantasmi così siamo oggi ridotti, così sono ridotti i giovani,i meno giovani, i cinquantenni,i sessantenni. Quindi non si dica che non si sapeva! Una volta  le merci prodotte dagli schiavi si dovevano trasportare da lontano, ora la strada è più corta perché gli schiavi li abbiamo e li produciamo in casa,come prodotto delle riforme sul lavoro approvate,così i profitti crescono con la schiavitù a chilometro zero.

Non possiamo tacere una profonda delusione nei confronti del teatrino della politica partitica, che tutti i giorni alimenta e contribuisce ad aumentare il divario con il paese reale, a sancire una  spaccatura che è ormai insanabile. Le primarie,le secondarie, le parlamentarie, le quirinarie non ci interessano perchè non rispondono al paese reale,cioè a noi.

Noi non siamo un partito politico, nè lo diventeremo ;ma di politica parliamo e sul piano della politica sul lavoro ci confrontiamo con chi con noi vorrà farlo. Non abbiamo né sponsors né azionisti di secondo o terzo livello di qualsiasi tipologia,politica o sindacale,nè siamo espressione partitica di questa o quella organizzazione. Siamo persone autonome e pensanti che con la politica si confrontano sui temi del lavoro e del non lavoro.

Noi Martedì 10 dicembre alle 10 saremo in Provincia, sotto palazzo Nervi, ove è convocato il tavolo permanente sul lavoro. Abbiamo chiesto di partecipare a questo tavolo come abbiamo fatto a Luglio. Vedremo cosa ci risponderanno.Noi di cose da dire e da fare ne abbiamo tante,una di quelle che non avremmo mai voluto fare è proprio questa, dei funerali al paese e a noi stessi. 








giovedì 5 dicembre 2013

La Rassegna Stampa della crisi: Giovedì 5 dicembre

Cartiera Murialdo c'è il the end, Ferrania Tecnologies chiede 34 milioni,Nuovo isee, Piaggio rinviata la presentazione del piano indistriale,Caso Amianto, La crisi colpisce negozi e ristorazione, I Russi si comprano la Liguria, Disoccupazione giovanile : La ricetta, Brennero

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mercoledì 4 dicembre 2013

martedì 3 dicembre 2013

La Rassegna Stampa Della Crisi : Martedì 3 Dicembre

Reefer, Manifestazione per la chiusura della Cartiera di Murialso, Ial Verso la chiusura, Rodriquez, supplenze, 100 prof esodati, Acna, Pendolari, Dalla Regione 20 milioni alle imprese.


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Bombardier

lunedì 2 dicembre 2013

domenica 1 dicembre 2013

Cartiera di Murialdo : Cala il sipario



Sabato 7 Dicembre ore 11 presso la cartiera Bormida di Murialdo calerà definitivamente il sipario sull'attività produttiva che ha caratterizzato l'economia del comune valbormidese e che ha rappresentato uno sbocco occupazionale per molti lavoratori.
Terminata l'attività residuale di smantellamento delle attrezzature,eseguita da alcuni dipendenti, e finalizzata alla vendita delle stesse,Sabato 7 Dicembre, i lavoratori della cartiera, saranno formalmente licenziati e posti in mobilità.
Si conclude così un'altra vertenza ,che come altre, Ferrania Technologies,fac,OCV,Cartiera di Varazze, e altre che sarebbe troppo lungo elencare, hanno generato e generano continuamente espulsioni,licenziamenti collettivi e disoccupati, senza che si attivino politiche adeguate sul fronte della riconversione industriale e del riassorbimento lavorativo degli addetti.
La mancanza totale di interventi in questa ottica e l'accettazione della disoccupazione come 'sfrido' o 'prodotto di scarto' della gestione economica attuale,precipita 28.000 savonesi, e più di sei milioni di persone in Italia, nel baratro del non lavoro, della precarietà, dello sfruttamento e della povertà.
L'unione Dei Senza Lavoro parteciperà attivamente alla cerimonia ufficiale di chiusura del sito produttivo che si svolgerà secondo questo programma
Orazione dell'ex direttore tecnico della Cartiera
Orazione della ex RSU
Orazione Unione Dei Senza Lavoro Savona