sabato 30 novembre 2013

La rassegna Stampa della Crisi : Sabato 30 Novembre

Cassa in deroga,Dati disoccupazione, Piaggio, Lavoro in Nero,Il Comune di Savona chiede aiuto ai volontari, Treni, sanità, AMT Genova.
https://drive.google.com/file/d/0B64O4PIH3a1da1gyUHl4dVd1QjQ/edit?usp=sharing

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venerdì 29 novembre 2013

La Rassegna Stampa della crisi : Venerdì 30 Novembre

Tecnocivis, Ferrania : risorge la fabbrica delle pellicole,Fac, Camusso a Savona, dati disoccupazione Savona,scioperi selvaggi amt genova

https://drive.google.com/file/d/0B64O4PIH3a1dV25WQjRsR3A2Wnc/edit?usp=sharing

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giovedì 28 novembre 2013

Mostra APE #509 al molo 8.44 : Da 'il Letimbro'



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Giovedì 28 Novembre Incontro con il presidente della Lega delle Cooperative





Il Presidente della Lega delle Cooperative di Savona ha ricevuto una nutrita delegazione dell'Unione dei Senza Lavoro Savonesi.
Nel corso dell'incontro, durato quasi due ore, sono state sviscerate diverse problematiche, tese ad individuare possibili percorsi di soluzione al problema della disoccupazione che attanaglia la nostra
provincia.
Con concreta sincerità Mattia Rossi ha ribadito che l'idea della cooperazione sicuramente porta con se potenzialità da sfruttare, soprattutto se non ci si limita a ragionare solo in termini di cooperative di lavoro che offrono servizi; ma se si allarga la visione anche alle cooperative di comunità o di utenza. Tali potenzialità tuttavia non possono non fare i conti con un sistema economico in crisi e che non offre concrete prospettive di sviluppo, e non possono essere considerati come delle bacchette magiche o soluzioni immediate e salvifiche al problema occupazionale.
La Legacoop ha garantito ai disoccupati organizzati una concreta disponibilità a verificare possibili soluzioni a specifiche situazioni di crisi aziendali o a eventuali possibilità offerte da occasioni o bandi a cui ,gruppi di lavoratori in cerca di occupazione, volessero partecipare in forma collettiva.
L'Unione dei Senza Lavoro Savonesi nel ringraziare la cortese disponibilità a fatto presente che non mancherà di continuare a sollecitare tutte le forze economiche, politiche ed istituzionali sul
tema, ovviamente nell'ottica di riuscire ad ottenere una inversione dei modelli fallimentari proposti fino ad oggi, fallimenti il cui prezzo grava proprio sulle loro spalle. 

 

La Rassegna Stampa Della Crisi : Giovedì 28 Novembre

Area di Servizio S.Crustofor,Olmo,Fac,OCV,Museo della pellicola, La guerra dei treni tra Liguria e Piemonte.


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martedì 26 novembre 2013

La Rassegna stampa della crisi : martedì 26 Novembre

Ferrania Solis,Rodriquez, Autogril S. cristoforo : 15 licenziamenti, Soggiorni marini per anziani : Tagliati i fondi, Liguria : i conti peggiori d'Italia

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=8137c70fb9528ad542beb1d71c15e1d6
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domenica 24 novembre 2013

La Rassegna Stampa della crisi : Domenica 24 Novembre

Museo della pellicola Ferrania,Incidente Omg operaio fuori pericolo,Tecnocivis, Le fabbriche storiche all'asta in Cina, TPL : Carcare dice no a nuovi soldi,Il natale della crisi, La Regione vende a Mosca i goielli immobiliari.

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=413a3afb660ca7a8bb5d5fba7281c695
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sabato 23 novembre 2013

La Rassegna stampa della crisi : Sabato 23 Novembre

Ferrania Solis,Fruttital, Tecnocivis, Bombardier, Treni, Sciopero AMT Genova, Fincantieri

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Il nostro intervento al IX congresso provinciale di Rifondazione Comunista


Innanzitutto grazie per averci invitato a questa giornata,l'invito ad un congresso di un partito non è cosa scontata e frequente, soprattutto se rivolto ad un collettivo come il nostro è appena nato;ma non per questo poco determinato o poco esposto.

Molti di voi conoscono la storia del nostro collettivo, le nostre tappe, in alcuni casi persino il nostro retroterra culturale.

Il nostro non sarà un intervento di circostanza;ma come siamo abituati a fare metterà i piedi nel piatto di ciò che è il risultato e la concretizzazione delle politiche sul lavoro che sono state portate avanti in questi anni,delle quali noi subiamo le conseguenze.

Lo facciamo dal palco del congresso di un partito politico, scadenza che rappresenta il punto più alto del dibattito e dell'agire politico strategico di qualsiasi organizzazione,che rappresenta o vuole rappresentare un'idea di società, di collettività di prospettive per milioni di persone.

Noi non siamo un partito politico, nè lo diventeremo ;ma di politica parliamo e sul piano della politica sul lavoro ci confrontiamo con chi con noi vorrà farlo. Non abbiamo né sponsors né azionisti di secondo o terzo livello di qualsiasi tipologia,politica o sindacale,nè siamo espressione partitica di questa o quella organizzazione. Siamo persone autonome e pensanti che con la politica si confrontano sui temi del lavoro e del non lavoro. Con questo spirito saremo presenti ad una iniziativa del PDCI savonese programmata in dicembre, con lo stesso spirito partecipiamo oggi,e abbiamo partecipato al dibattito sul lavoro organizzato in occasione della festa provinciale di liberazione.Con lo stesso spirito abbiamo partecipato e siamo intervenuti al mett-up del M5S tenutosi a Savona,con lo stesso spirito incontriamo le amministrazioni locali. Indubbiamente prendiamo atto che ci sono organizzazioni e amministrazioni che dimostrano concretamente una attenzione alle nostre istanze,mentre con altri non si è aperta alcuna interlocuzione. Noi non siamo un sindacato ma abbiamo elaborato delle rivendicazioni precise.

Il nostro percorso iniziato in luglio, ci ha portati alla stesura di una piattaforma rivendicativa che è stata presentata il 27 settembre nella sala mostre della Provincia.

Questa piattaforma è il risultato di un lavoro collettivo, ponderato e che delinea le possibili vie d'uscita ad una situazione di disoccupazione, precariato,umiliazione,emarginazione, perdita di dignità che è il frutto delle sciagurate politiche intraprese in questi anni.

Siamo la testimonianza concreta del fallimento delle politiche e delle strategie entro le quali si sono consumate tutte le crisi industriali di questi anni. I vari accordi di programma, i vari piani per il rilancio di questa o quella fabbrica sono tragicamente e inesorabilmente falliti; producendo uno scenario nel quale imprese e imprenditori d’assalto fanno scempio del tessuto economico, industriale e sociale del territorio attingendo a piene mani anche a denari e aiuti pubblici,  abbandonando migliaia di persone al loro destino di esuberi o ‘di rifiuti’ della società.

Siamo qui a dire che la disoccupazione non è una piaga inevitabile; ma una conseguenza delle politiche economiche finalizzate a garantire il profitto di pochi.

Queste politiche hanno assunto i toni della devastazione sociale ed economica con il pacco Fornero confezionato dal cosiddetto governo tecnico sostenuto da PDL-PD-UDC alle quali si sono silentemente adeguate le parti sociali e sindacali confederali assicurando la pace sociale che ha permesso di approvarle senza colpo ferire.

La devastazione in termini occupazionali e strategici dei provvedimenti licenziati da questo esecutivo non ha paragoni. La riforma Maroni,sulla quale si concretizzò una ben più elevata opposizione sociale, risulta oggi poca cosa rispetto a quella sfornata dall'esecutivo Monti-Napolitano.

Oggi noi siamo qui anche a rappresentare e a denunciare pubblicamente lo scempio prodotto da questi provvedimenti , e chiediamo a chi ha responsabilità di governo a qualsiasi livello, se abbia chiaro cosa voglia dire essere precario,disoccupato, essere condannato alla povertà a vita senza alcuna possibilità occupazionale.

Se abbia chiaro cosa voglia dire essere oggi un vaucerato, prestatore d'opera a chiamata,o essere titolare di contratti di collaborazioni occasionali accessorie. Stiamo parlando di contratti a 10 € ora con ritenute del 25% ,comprensivo dei contributi per la gestione separata Inps (13%), della copertura assicurativa Inail (7%) e di una quota di spese del servizio (5%).pari ad un netto di euro 7,50. i percettori di ammortizzatori sociali non possono superare l'importo totale di 3.000 euro l'anno. Se abbia presente come si possa sentire un lavoratore che va in tabaccheria a riscuotere il suo salario da fame, come un gratta e vinci,come una lotteria. Se abbia presente l'umiliazione alla quale siamo sottoposti, quarantenni, cinquantenni,sessantenni,giovani, che di questi contratti hanno bisogno. Se abbia presente i risvolti previdenziali che queste tipologie di contratto hanno insiti. Questi contratti di caporalato e sfruttamento schiavizzato delle persone aprono una partita previdenziale in gestione separata, che si potrà ricongiungere con le posizioni da lavoratore dipendente solo a 67 anni. Se si ha presente cosa significhi il superamento della mobilità e l'entrata a regime dell'ASPI. Che dimezza i già insufficienti livelli monetari della mobilità e ne dimezza la durata.

Se si ha presente cosa significhi non percepire un centesimo per 5 mesi,mentre imposte e tasse locali,oltre a cambiare nome tutti i giorni per spargere cortine fumogene,continuano ad aumentare.

La vergognosa e umiliante vicenda della cassa in deroga è li a testimoniare tutto questo.

Altresì chiediamo come si possa pensare di continuare con una sequenza paurosa di chiusure di siti produttivi , di espulsioni dal mondo del lavoro, di licenziamenti collettivi che pongono la nostra provincia ad una percentuale del 25%.Questo asseriva Pasquale, alcune settimane fa dai quotidiani locali.Queste percentuali pongono la nostra provincia in fondo alle già tragiche statistiche della disoccupazione Italiana. Come si può continuare ad asserire che ci sarà crescita con un aumento della disoccupazione.Come si può continuare a inscenare finte crisi di governo,finte dimissioni,finte decadenze, usate come armi di distrazione di massa , con il fine di far passare l'aumento dell'iva e della pressione tributaria e del massacro sociale in atto?

Come si può continuare nella logica della spendig-review che continua a privatizzare i servizi basilari quali scuola,sanità,trasporto pubblico,costringendo milioni di persone come noi a non curarsi.Come si può continuare a svendere e privatizzare il patrimonio pubblico a favore dei soliti noti generando continuamente esuberi e licenziamenti?

Noi una risposta a queste domande ce la siamo data, e siamo convinti che chi ha votato e sostenuto questi provvedimenti,così come chi a questi non si è opposto,non lo ha fatto per errore;ma lo ha fatto coscientemente,sapendo esattamente dove questi provvedimenti andavano a colpire.

Non neghiamo quindi una profonda delusione nei confronti del teatrino della politica partitica, che tutti i giorni alimenta e contribuisce ad aumentare il divario con il paese reale, a sancire una spaccatura che è ormai insanabile.

Noi abbiamo iniziato un percorso e un cammino che ci ha portato ad esprimere solidarietà ai lavoratori della Cabur,di Fruttital, della Bombardier, e di tutti quei lavoratori che lottano per il proprio posto di lavoro.

Vogliamo sottolineare la completa mancanza di una strategia politica e sindacale che abbia come obiettivo la difesa dei posti di lavoro, la loro riconversione,la riconversione industriale finalizzata al mantenimento occupazionale. Oggi si parte sempre con l'accettare come dogma il fatto che il lavoro non ci sia per tutti, che le crisi non possano che produrre contrazione occupazionale e precarizzazione.

Non c'è oggi in provincia una sola crisi industriale che non abbia prodotto esuberi e licenziamenti di massa.

Oggi non si può più affrontare le crisi industriali a comparti stagni, oggi la desertificazione industriale che è sotto i nostri occhi è globale, e deve essere affrontata con strategie globali e collettive. Non c'è più un solo comparto industriale ed economico che stia tenendo.

Riteniamo che il problema occupazionale debba essere affrontato in relazione alle fasce di età e sia necessario un poderoso intervento pubblico finalizzato a garantire uno sbocco occupazionale a migliaia di persone in stato di ‘non lavoro’.

Ci siamo dichiarati disponibili da subito a fornire le nostre prestazioni lavorative a tutti, anche a tutte le amministrazioni pubbliche che vorranno attivare con noi un percorso che abbia come obiettivo l’uscita da questa nostra condizione di ‘non lavoro’.

Lasciamo alla politica il compito di risponderci. Ma non accettiamo più che la politica risponda sempre con le stesse 'non risposte', con le solite favole,le solite narrazioni. Se il patto di stabilità è un vincolo, non lo abbiamo voluto noi, se la normativa non prevede alcune azioni quali dare risposte ai disoccupati,allora quella normativa la si deve cambiare questo è il compito della politica se la politica vuole dare risposte! Trincerarsi sempre dietro la risposta non si può perchè mancano i soldi,perchè il patto di stabilità che lo impedisce per noi non sono più risposte accettabili. I soldi li trovi la politica togliendoli a chi su questa crisi continua a lucrare.

Rivendichiamo un lavoro e una occupazione, vogliamo tornare ad essere lavoratori che onestamente vogliono vivere del proprio lavoro.

Un paese che sceglie di sacrificare le proprie risorse, le proprie intelligenze, i giovani, il proprio patrimonio tecnico e culturale alla speculazione bancaria, finanziaria ed economica, che sperpera risorse pubbliche negli armamenti e in opere faraoniche inutili, è un paese che nega un futuro ai propri cittadini.

Non accettiamo che ci si dica che il lavoro non c’è, che occorre aspettare e attrarre investimenti diminuendo il costo del lavoro e le condizioni lavorative.

Serve una programmazione economica e strategica che risponda alle reali necessità collettive traguardando la piena occupazione.

Cosa chiediamo

  • Richiesta di erogazione della CIG in deroga per tutti gli accordi sottoscritti. In caso di mancata erogazione valutiamo la possibilità di una ‘class action’ nei confronti dei sottoscrittori degli accordi e del governo.
  • I nuovi insediamenti produttivi previsti(Noberasco,Toshiba e altre) dovranno attingere personale al 70% dalle liste di inoccupati attraverso i centri per l’impiego.
  • Riacquisizione, da parte dei centri per l’impiego, delle funzioni svolte dagli uffici di collocamento con l’obiettivo di redigere graduatorie oggettive all’interno delle liste di collocamento con un controllo da parte dei disoccupati.
  • Verifica diretta delle politiche di reclutamento per i nuovi insediamenti e dei profili professionali richiesti.
  • Elaborazione, da parte delle Amministrazioni Pubbliche, di Progetti di Lavori di pubblica utilità finalizzati a disoccupati, lavoratori in CIG e Mobilità che garantiscano un reddito netto mensile pari alla soglia di povertà riconosciuta. L’integrazione dovrà aumentare al diminuire degli ammortizzatori sociali riconosciuti. I lavori di pubblica utilità dovranno garantire un reddito pari alla soglia di povertà anche a chi non è coperto dagli ammortizzatori sociali.
  • Rottura del Patto di stabilità ed esclusione dai vincoli monetari imposti agli avanzi di amministrazione delle spese finalizzate a progetti di lavori di pubblica utilità rivolti a persone in cassa integrazione , mobilità o disoccupati.
  • Percorsi formativi ‘on the job’ o ‘training on the train’ cioè da svolgersi contemporaneamente alla nuova ricollocazione occupazionale.
  • Confisca aree, attrezzature e impossibilità di vendere macchinari per tutte quelle realtà di crisi/ristrutturazione il cui saldo occupazionale risulti pesantemente negativo.

  • Restituzione degli aiuti monetari pubblici erogati alle imprese che hanno generato licenziamenti di massa con redistribuzione delle risultanze a favore di Progetti di Lavoro di pubblica utilità.
  • Ripristino dei criteri di maturazione dei diritti di pensionamento ante riforme Fornero e Maroni.
  • Erogazione di finanziamenti a cooperative o imprese fondate da disoccupati, lavoratori in cassa/mobilità aventi come scopo di impresa la manutenzione/valorizzazione del territorio (Turismo,Agricoltura,Zootecnia...) con copertura di eventuali commesse di parte pubblica.
  • Politiche riguardanti la casa e l’abitare. Rivendicazione di fitti agevolati e/o sostegno all’abitare mediante baratto di lavoro, riqualificazione a scopo abitativo delle strutture pubbliche IACP .
  • Revisione del calcolo ISEE con esclusione della casa di abitazione e attualizzazione del reddito effettivamente percepito nell’anno.

Su questi temi interroghiamo continuamente le amministrazioni e la politica. Oggi noi aspettiamo da questi soggetti delle risposte. Chiediamo che si schieri e dica apertamente da che parte sta. Se dalla parte di chi coscientemente, scientificamente continua a raccontare che la causa dei nostri problemi sono i privilegi di cui i lavoratori hanno goduto, o se dalla parte di chi oggi viene escluso da qualsiasi tipo di reddito e condannato ad una 'non vita'.

Se sta dalla parte del patto di stabilità che condanna, come nel recente caso della Sardegna alla devastazione del territorio,che si concretizza dopo la speculazione, o se dalla parte delle vittime di queste scelte.

Se dalla parte di chi, come noi rivendica , un poderoso intervento pubblico sulle politiche del risanamento ambientale e territoriale,magari attingendo dall'enorme serbatoio dei disoccupati,dei precari, fornendo loro una speranza di vita, o se dalla parte di chi di dice che i disoccupati non possono fare certe attività perchè non hanno l'abilitazione a farlo.

Noi ci siamo dichiarati disponibili con il presidente della provincia di Savona, il presidente della regione Liguria, la protezione civile regionale, il signor prefetto di Savona,a partire subito per la Sardegna , ci siamo messi a disposizione perchè quanto è accaduto in Sardegna, come in Liguria prima, e in tantissime parti del territorio nazionale, è l'ennesimo esempio che le politiche ottuse del non lavoro , del pareggio di bilancio, del non intervento pubblico a salvaguardia del sistema economico,industriale e paesistico nazionale ci sprofondano in un percorso senza ritorno.

Oggi noi abbiamo indetto una mobilitazione, un presidio in Piazza Mameli per le ore 17.30 a sostegno e in solidarietà dei lavoratori del trasporto pubblico genovese, delle municipalizzate genovesi che stanno difendendo il loro posto di lavoro opponendosi alle politiche delle privatizzazioni e della precarizzazione che genera licenziamenti di massa.

Invitiamo tutti voi a partecipare a questo presidio che rivendica un semplice diritto

Costituzione Italiana Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

La politica,le amministrazioni, chi governa su questo deve rispondere.

Rimaniamo in attesa di chi vorrà darci risposte interrompendo questo fragoroso silenzio sui temi sollevati.

A nome dell'Unione dei Senza Lavoro di Savona vi auguriamo sinceramente buon lavoro e buon congresso.











venerdì 22 novembre 2013

Presidio di solidarietà e contro le privatizzazioni in Piazza Mameli sabato 23 novembre alle 17,30 a Savona



MANIFESTIAMO CONCRETAMENTE IL NOSTRO SOSTEGNO AI LAVORATORI  LIGURI IN LOTTA PER DIFENDERE IL LORO POSTO DI LAVORO E CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI.
Le privatizzazioni applicate in Italia in questi anni hanno portato a notevoli riduzioni dei posti di lavoro, ad un peggioramento dei servizi forniti, ad un pesante aumento dei costi degli stessi a carico degli utenti.

Ferrovie, poste, servizi idrici, trasporto aereo e marittimo, dovunque lo stesso risultato.

Queste politiche aumentano la disoccupazione di massa che espelle milioni di persone dal mondo del lavoro amplificando sfruttamento , precarietà e caporalato.

Per questo siamo al fianco dei lavoratori autoferrotranvieri di Genova e La Spezia, cui inevitabilmente seguirebbero quelli savonesi se la privatizzazione diventasse realtà, non per generica solidarietà ma perché ne condividiamo obiettivi e determinazione.

Ma la solidarietà esiste solo quando si manifesta concretamente.



Emergenza alluvione in Sardegna : La lettera inviata a Presidente della Provincia, della Regione e al Sig. Prefetto di Savona

Spett. Amministrazioni provinciale e Regionale
Illustrissimi Presidenti
della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza
della Regione Liguria Claudio Burlando
Spett. Protezione civile regionale
Illustrissimo Sig. Prefetto di Savona


Di fronte alla immane tragedia che ha colpito la popolazione sarda ed il territorio, il collettivo dell'Unione Dei Senza Lavoro Savona si rende disponibile, da subito, a partecipare attivamente ad ogni iniziativa che gli enti preposti  (protezione civile provinciale, regionale o altre strutture), intenderanno attivare nei luoghi disastrati al fine di portare un aiuto concreto atto a fronteggiare l'emergenza in atto, mettendo a disposizione non solo un contributo fisico ma anche le diverse pluriennali esperienze professionali.
Per eventuali contatti o comunicazioni udslsv@gmail.com tel 3356172960
Con l'occasione porgiamo distinti saluti

Savona 21 Novembre 2013
Unione dei Senza Lavoro Savona

La Rassegna stampa della crisi : Venerdì 22 Novembre

Fruttital, Tecnocivis, Treni, Eni e Fincantieri
http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=17aba4083e178c1eb1187be8db387ed7

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La Rassegna stampa della crisi : Giovedì 21 Novembre

Maersk, Coop, Savona : 200 famiglie povere, crisi e regali, crisi morde le serre, solidarietà dalla Liguria, PIL,Jolly Nero, Il Gabbiano : Regolamento sulle pulizie

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=fb6c3a5a751a29420e4a6c3659da55e9
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mercoledì 20 novembre 2013

martedì 19 novembre 2013

Martedì 19 Novembre : Una nostra delegazione al Consiglio Provinciale

A seguito della richiesta di incontro da noi inoltrata all'amministrazione provinciale il 29 ottobre 2013, alla quale non è seguita alcuna risposta, il nostro collettivo aveva già deciso di presenziare al primo consiglio provinciale in programma. Così Martedì 19 Novembre alle ore 15 una nostra delegazione ha presenziato ai lavori del consiglio.
Prima dell'inizio della seduta il presidente Angelo Vaccarezza ci ha reso noto che per disguidi alla nostra richiesta non erano seguite risposte formali;ma ci ha comunicato che saremo convocati e ci verrà comunicata la data.
Attendiamo quindi di sapere la data della convocazione.





La Rassegna stampa della crisi : Martedì 19 Novembre

Fac,Reefer,rientrati gli esuberi Tirreno power,Fraschieri, I sentieri dell'Alta Via, Ipercoop, Fondi europei per ricerca e innovazione, Spending review : Genova a rischio 200 dipendenti ASL,Mobilità anche per gli statali taglio da 32 miliardi nel pubblico impiego.

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=1fd58ddd87dd756d32592049f6a73fe9
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domenica 17 novembre 2013

sabato 16 novembre 2013

La crisi ,la disoccupazione e gli stereotipi



Spesso gli effetti della crisi e della disoccupazione conseguente, sono rinchiusi in immagini stereotipate di questi fenomeni. Non è raro infatti che la disoccupazione la si definisca e la si declini secondo schemi e tipologie che hanno l’effetto di non comprenderne a fondo sia le caratteristiche che la composizione.
Così si assiste al fatto che la disoccupazione la si intenda esclusivamente giovanile, o solo degli ultra cinquantenni, o esclusivamente relegata al lavoro dipendente, o ancora un risultato della poca voglia e poca propensione,per non dire pigrizia, da parte di chi la vive al ‘reinventarsi’ giorno dopo dopo giorno.
Spesso si dimentica che la crisi colpisce varie ‘classi’ e strati sociali, interi comparti della struttura economica e sociale di interi paesi. Che colpisce e interessa anche i comparti che si consideravano essere l’eccellenza della struttura imprenditoriale e strategica del tessuto economico. La decimazione delle innumerevoli attività imprenditoriali presenti nella Silicon Valley americana testimonia proprio questo aspetto.
All’interno del nostro gruppo più volte abbiamo definito e definiamo la disoccupazione e la precarietà come ‘categorie’ asessuate, trasversali ad ogni età anagrafica, ad ogni inquadramento contrattuale e merceologico.
La disoccupazione colpisce con la strategia dei cosiddetti ‘tagli lineari’  tanto reclamizzati e applicati nel concetto della ‘spending review’.
La composizione del nostro gruppo riflette tutto ciò. Il nostro gruppo non è quindi formato da soli over 50, o under 40, da soli uomini o da sole donne, da soli ex lavoratori dipendenti o da soli lavoratori autonomi. Siamo un gruppo eterogeneo e variegato per esperienze, professionalità , cultura e impostazione; ma ci accomuna la rivendicazione che il lavoro è un diritto dei singoli verso la collettività e la volontà di tornare ad essere lavoratori che onestamente vogliono vivere del proprio lavoro.
Nella nostra piattaforma questo è ben identificato dove diciamo che
“Siamo lavoratori attualmente privi di occupazione, provenienti da aziende chiuse, da licenziamenti individuali e collettivi,da situazioni di precarietà,dal mondo della scuola, pensionati e lavoratori attivi…”
Pensiamo infatti che il problema occupazionale debba essere affrontato in rela­zione alle fasce di età perché se comune è la condizione di non lavoro e di precarietà, diverse devono essere le strategie e le ricette di intervento se davvero si vuole combattere questo fenomeno.
Gli effetti e gli impatti che disoccupazione e precarietà producono su ognuno di noi sono poi diversi in relazione al tipo di reazione che questa situazione genera e scatena singolarmente anche dal punto vista emotivo e morale.

La Rassegna Stampa della crisi : Sabato 16 Novembre

Reefer, Fac : scritta la parola Fine, Museo della pellicola, Mostra su APE, Fondi per manager senza lavoro, La regione affida i boschi ai privati.

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=9079be7c5d8f826f8b814badebca5e7b
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venerdì 15 novembre 2013

giovedì 14 novembre 2013

Giovedì 14 Novembre : Sciopero e presidio sotto la prefettura di Savona






Dopo averci tolto il lavoro ora ci tolgono anche gli ammortizzatori sociali che spesso, nonostante siano stati autorizzati, non vengono coperti da un adeguato finanziamento.
E noi, con cosa diamo da mangiare ai nostri figli?
Disoccupazione, precarietà, salari da fame, incremento di imposte e tasse , ci hanno sprofondato nella povertà mentre i ricchi e le banche guadagnano sempre di più.
Gli accordi tra governi e parti sociali avallano le scellerate scelte sul lavoro che espellono gli over cinquanta , relegano i più giovani in una condizione di nuovo schiavismo flessibile e portano al 'default' milioni di persone.

Ci sono soldi per aerei e portaerei, guerre in ogni parte del mondo, partiti ed auto blu, pensioni d'oro e parate militari, salvataggi di banche e finanziarie truffatrici
Ma per il lavoro e per i lavoratori tutti dicono
che i soldi non ci sono più.

Le politiche di questi anni hanno prodotto in provincia di Savona una disoccupazione di massa del 25%  e 28.000 persone in cerca di occupazione.

La disoccupazione non è una piaga inevitabile; ma una conseguenza delle politiche economiche finalizzate a garantire il profitto di pochi.
La nuova legge finanziaria  aumenta il massacro sociale e non prevede alcun intervento nelle politiche attive sul lavoro a salvaguardia dei  milioni di disoccupati e precari,il cui numero aumenta ogni giorno.
Non ci si oppone veramente a queste politiche con 4 ore di sciopero e chiedendo la detassazione dei premi di produttività,
innalzando così lo sfruttamento di chi ha ancora un posto di lavoro e condannando disoccupati, precari, cassaintegrati e lavoratori in mobilità alla povertà.
Non accettiamo che ci si dica che il lavoro non c’è, che occorre aspettare e attrarre investimenti diminuendo il costo del lavoro e le condizioni lavorative.

E’ ORA DI DIRE
BASTA CON QUESTE POLITICHE!!!!!!!!
Il lavoro è un diritto collettivo
Il Lavoro c'è , manca la volontà politica di un intervento
che risponda alle reali necessità collettive e traguardi la piena occupazione.
NOI LO RIVENDICHIAMO

La Rassegna Stampa della Crisi : Giovedì 14 Novembre

Cabur, Omev,Oggi sciopero di 4 ore, Piaggio, Recupero Uliveti

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domenica 10 novembre 2013

venerdì 8 novembre 2013

Congratulazioni Mimmo

Premio giornalistico Vergani al 'savonese' Mimmo Lombezzi

Per un servizio sugli ex operai Alfa Romeo

dettagli articolo

PiazzettaVergani

Da tutto il nostro collettivo : "Complimenti Mimmo e grazie ancora per il supporto"

La Rassegna stampa della crisi : Venerdì 8 Novembre

Cabur,Reefer,Diritto allo studio: Taglio dei contributi,Sanzone : libri in tribunale,Chiude Agnesi,sciopero dei porti,Treni per pendolari : i tagli

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=f1f98ca3690b08b143a72663429822b6Scarica la rassegna stampa completa

giovedì 7 novembre 2013

Oggi Giovedì 7 Novembre intervista con RAI 3 sulla mostra Ape al Molo 8.44

Questa mattina con una troupe di RAI 3 abbiamo effettuato una lunga intervista presso la Mostra su APE in svolgimento al Molo 8.44 di Vado Ligure.
Il servizio completo andrà in onda sabato 9 Novembre alle ore 12.25 nel settimanale di approfondimento.
Abbiamo avuto modo di intervenire in modo forte e significativo.
Da questo palco abbiamo rilanciato il nostro messaggio e la nostra determinazione.
La cosa non dovrebbe passare inosservata e costituisce una nuova tappa importante del nostro progetto.
Abbiamo nuovamente occupato in modo intelligente e preciso gli spazi di cui disponiamo e che ci siamo guadagnati con impegno e costanza.

La Rassegna Stampa della crisi : Giovedì 7 novembre

Fac,OMG,incendio Cartiera di Murialdo,a ottobre 400 disoccupati in più,Pazienti e clochard scavano,
Loano : 400 domande per due posti, nuovi poveri crescono..,Giovedì 14 novembre sciopero di 4 ore, sciopero dei porti

http://www.pdfhost.net/index.php?Action=Download&File=ecea5af50c5b81d2bcad0ee00e9f6379
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martedì 5 novembre 2013

La Rassegna stampa della crisi : Martedì 5 Novembre

Cabur, Cantieri Rodriquez, Infortunio alla OMG,Pulizia fiumi : perchè non utilizzare i disoccupati ?,Indagine SWG tra gli under 30

 
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domenica 3 novembre 2013

Oggi la Cabur , domani chi ?

Esprimiamo solidarietà concreta ai lavoratori della Cabur di Altare che sono in lotta per difendere il proprio posto di lavoro.

Non ci permettiamo di entrare sugli aspetti della piattaforma rivendicativa che stanno portando avanti ,nè abbiamo la presunzione di indicare strategie.

Cabur si aggiunge alla lunghissima lista di aziende provinciali nelle quali è aperta una vertenza occupazionale. Questa lista si aggiunge a quella, altrettanto lunga,di aziende che dopo percorsi più o meno lunghi sono state chiuse definitivamente.

Venerdì 1 Novembre dalle colonne dei quotidiani locali, il presidente della camera di commercio di Savona, annunciava che 1 savonese su 4 ,cioè il 25% ,non lavora perchè 'il lavoro manca'.

Le cifre devastanti della crisi e della disoccupazione provinciale sono supinamente accettate come un dogma, così come le parole del presidente della camera di commercio di Savona.

Alle belle parole proferite al tavolo provinciale sull'emergenza lavoro di Luglio le uniche cose concrete accadute sono state altre chiusure,altri licenziamenti, altri percorsi di cassa integrazione e mobilità.

Quella che oggi viene definita genericamente 'crisi' genera un effetto domino su altri comparti economici, dal terziario al commercio.

I numeri provinciali,regionali e nazionali legati alla cosiddetta ‘crisi’ paiono confermare sempre più chiaramente che la riduzione occupazionale sia una strategia imprenditoriale giocata al riparo della crisi globale ormai accettata da tutti.

E' logico domandarsi dove questa strategia ci porterà, e soprattutto fino a quando il tessuto socio-economico provinciale, regionale e nazionale potrà ancora reggere.

Il canovaccio delle vertenze svolte esclusivamente sul ricorso agli ammortizzatori sociali per periodi più o meno lunghi,accettando di fatto e per dogma la riduzione occupazionale,può essere una strategia di prospettiva per il territorio e per i lavoratori ?

L'aumento del 30% delle ore di Cassa integrazione nei primi sei mesi del 2013 e l'aumento delle chiusure di imprese pongono il savonese tra le zone più depresse del paese.

La settorializzazione delle lotte non è una risposta ad una situazione generalizzata purtroppo ben più grave.

La Politica, oltre a non farsi trovare, continua a sfornare provvedimenti che alimentano la disoccupazione la precarizzazione e l'impoverimento di milioni di persone e di famiglie.
Un paese che sceglie di sacrificare le proprie risorse, le proprie intelligenze, i giovani, il proprio patrimonio tecnico e culturale alla speculazione bancaria, finanziaria ed economica, che sperpera risorse pubbliche negli armamenti e in opere faraoniche inutili, è un paese che nega un futuro ai propri cittadini.

Per questo non accettiamo che ci si dica che il lavoro non c’è, che occorre aspettare e attrarre investimenti diminuendo il costo del lavoro e le condizioni lavorative.


E' ora di dire basta alla strategia del massacro sociale ed economico del paese.

La Rassegna stampa della crisi : Domenica 3 Novembre

La Cassa integrazione aumenta del 30%, Mostra APE al molo 8.44, Università

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La Rassegna Stampa della crisi : Sabato 2 Novembre

I numeri della crisi nel savonese, Confcommercio e tasse

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